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Ottavo articolo della rubrica "Ma come mi è venuto in mente di fare l’editor?" a cura di Stefano Mancini.

Ma come mi è venuto in mente di fare l’editor? La storia sono loro (parte 4)

Ottavo articolo della rubrica “Ma come mi è venuto in mente di fare l’editor?” a cura di Stefano Mancini.

Con questa pillola terminiamo l’analisi di uno dei temi più importanti quando si tratta di scrittura: lo sviluppo dei personaggi.

E lo facciamo concentrandoci su un altro aspetto fondamentale che dovete sviluppare – e tenere a mente – quando immaginate i vostri personaggi: la motivazione.

È bene infatti ricordare che un personaggio letterario vuole sempre qualcosa.

Sembra banale dirlo e forse anche un po’ complicato immaginarlo, ma se ci pensate bene, ogni soggetto presente in una storia, di fatto, vuole qualcosa, ha quello che in gergo tecnico si chiama “oggetto del desiderio”. Le motivazioni che spingono le sue azioni, dunque, sono orientate a fargli ottenere ciò che desidera.

Fatta questa duplice premessa – motivazione + desiderio – è facile capire come possiamo strutturare meglio e in maniera approfondita i nostri personaggi, a maggior ragione se stiamo parlando dei protagonisti.

Per farlo capire meglio, però, mi avvarrò ancora dell’esempio che avevamo presentato già nelle nostre precedenti “pillole”.

Ricordate la cassiera scontrosa e antipatica a un’analisi superficiale, ma che poi ci aveva mostrato di avere un cuore d’oro, rubando nel suo supermercato per dare da mangiare a un bambino? Ecco, ripartendo da lì, possiamo continuare a sviluppare il nostro personaggio. Domandiamoci, quindi: quale motivazione spinge la nostra cassiera a rubare nel supermercato? Dare il cibo al bambino, certo. Ma perché lo fa? Qual è la sua motivazione? E soprattutto: qual’è il suo oggetto del desiderio? Che cosa vuole ottenere? Potremmo trovare centinaia – se non migliaia – di risposte a queste domande. E nessuna sarebbe sbagliata, perché stiamo creando il nostro personaggio, per la nostra storia. Tutto è lecito, dunque; tutto può essere sfruttato affinché la cassiera – che da personaggio secondario, quasi una comparsa, si è tramutata nella protagonista vera della nostra storia – risulti un personaggio reale e realistico, il vero motore che, di fatto, muove la trama.

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La caccia è aperta.

Stefano Mancini

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